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Lui & Lei

il mio vicino di casa


di cicas
13.01.2020    |    22.763    |    14 8.9
"Repentino si tolse gli abiti sfoderando un portentoso cazzo..."
Avendo traslocato da poco, mi stavo adattando al nuovo quartiere, visitando tutte le attività commerciali limitrofe. Durante questo mio bighellonare, fui abbordata da un giovane ragazzo, con una splendida motociclettona da enduro. Subito stringemmo amicizia e senza perdere tempo,mi invitò a pranzo in un ristorantino poco distante . Appresi , che viveva da solo, proprio nel palazzo di fronte al mio e sovente aveva avuto modo di ammirare le mie forme , dato la mia abitudine, maldestra di girare nuda per casa . Con un pochino d’imbarazzo, cambiai repentinamente discorso. Dopo pranzo dato la meravigliosa giornata estiva, mi invitò ad andare con lui al mare. Senza neppure pensarci accettai e così inforcammo con la potente moto la via Cristoforo Colombo destinazione Torvajanica. Giunti in loco, dopo aver parcheggiato,ci dirigemmo verso il mare, sdraiandoci a pochi metri dalla battigia e dato che mi aveva vista nuda, non ebbi nessun problema a spogliarmi restando come la mamma mi aveva fatta. Repentino si tolse gli abiti sfoderando un portentoso cazzo. Ne avevo visti di grossi ma il suo era in senso assoluto il più possente ed armonioso che mi fosse mai capitato. Parlandoci , mi confidò che era diverso tempo che non aveva contatti con una donna , imputabili ad una grossa delusione avuta in un rapporto che durava da anni; classico dei classici l’aveva sorpresa a letto con il suo più caro amico. Leccandomi i baffi come una gattina in calore, mi venne immediatamente alla mente l’idea di farmelo , per godermi il bel maschio voglioso, carico al punto giusto, dato la sua prolungata astinenza . Poco dopo ci buttammo in acqua, dove con fare lascivo lo incoraggiai a sferrare il suo attacco. Occasione che non si fece perdere afferrandomi da dietro a stretto contatto, me lo fece sentire appizzandomelo nel pieno della sua erezione. Sfregandomelo tra le chiappe, con destrezza riuscì a penetrarmi entrando completamente nella vagina bramosa di essere scopata. Incuranti degli altri bagnanti poco distanti, ci concedemmo una colossale trombata, dimenandoci tra i flutti salmastri. Sentivo il suo grosso cazzo solcarmi le sottili pareti della fica e con ritmo incalzante avviarsi con precisi movimenti pelvici a raggiungere il massimo del piacere. Dato la forzata astinenza , non trattenendosi in preda alla voluttà, venne quasi subito, iniettandomi il caldo liquido, che fuoriuscendo dalla fica , si sparse sul pelo dell’acqua . Dopo esserci rivestiti ci dirigemmo verso casa, entrambi consci, di dargli ancora sotto, con nuovi virtuosismi sessuali. Giunti nella sua dimora, sotto una ricca doccia, mi dilettai a prenderglielo tutto in bocca leccandolo spassionatamente come un cono gelato, però dal gusto salato . Impaziente di riassaporare la fica, dopo la doccia, fui presa con decisione tra le braccia ed adagiata sul suo letto: come preso da un raptus si scagliò tra le mie cosce , dando inizio ad una celestiale sviolinata di fica, slinguettando spasmodicamente, tutti i miei umori e mischiandoli alla saliva deglutendoli avidamente. Continuò fino a portarmi lentamente ad un eccezionale orgasmo. Venni squirtando, con impeto , impastandogli il volto di copiosi fluidi biancastri . Di getto, afferrandomi per il capo mi baciò intensamente, facendomi assaporare tutte le mie intime fragranze. Divaricandomi le cosce, puntò il membro all’ingresso della vagina sprofondando inesorabilmente al mio interno, facendomi sobbalzare . Con un susseguirsi di colpi ben sferrati venne dentro di me riempiendomi la fica di caldo sperma. Uscendo me lo fece leccare tutto, offrendomi in bella mostra i suoi coglioni ancora gonfi e carichi, desiderosi anch’essi di essere slinguettati a dovere. Riuscii a malapena a dare due leccatine al buco del culo che fui improvvisamente ripresa e messa su di un fianco, nuovamente pronta per essere scopata : rientrò dentro di me ancora più carico e dopo un movimento accelerato e convulso sborrò nuovamente . Incredula, lusingata di cotante attenzioni , due sborrate nel giro di pochi minuti, subivo con gioia immensa i suoi violenti attacchi , sentendolo sempre più desideroso di avere il mio corpo. Scostandosi ancora con il cazzo dritto mi invitò a succhiarglielo , cosa che feci con estremo piacere. Non trascorse molto tempo, che più che mai desideroso, dopo avermi messa alla pecorina , azzardò a sbattermelo nel culo, riscuotendo un immediato consenso ; percepii il suo grosso glande farsi strada tra le mie strette pareti rettali fino a raggiungere i meandri delle mie viscere . Il possente membro completamente a suo agio, si muoveva ritmicamente con la voglia di donare e ricevere il massimo del ebbrezza. Non ci volle molto che mi sborro nuovamente nel culo . Non era andata male lo avevo totalmente svuotato spremendolo come un limone; lui avrebbe continuato ad oltranza ma io onestamente dopo averlo preso nella fica , nel culo, in bocca avevo un principio di indigestione da cazzo ed indubbiamente avevo necessità di decongestionarmi. Dopo essersi scusato ripetutamente del suo comportamento un tantino irruento ed assatanato , ci salutammo dandoci appuntamento per l’indomani. Giunta a casa come prima cosa feci fu di distendermi nella vasca da bagno colma d’acqua e sottopormi ad una corroborante e rilassante lavanda vaginale, anche per spegnere l’incendio divampato , nella mia povera passerina, tutta rossa ed irritata dal costante e continuo sfregamento di poco prima. Sotto le pezze riuscii rilassarmi e subito ripensando al tizio ed alla sua foga titillandomi i gonfi capezzoli , facendo lentamente scendere una mano cominciai a palparmi il pube ed allungando le dita sfiorando la clitoride, diedi inizio ad un sensuale ditalino, rivedendo come in un video tutto quello che era avvenuto in casa del giovane. Aiutandomi con la saponetta dopo averla stretta con le mani e per bene sagomata al pari di un fallo, mi avviai con diletto sulla buona strada, stimolandomi ulteriormente puntando la vagina direttamente sotto il, potente scroscio dell’acqua tiepida che sgorgava violentemente dal rubinetto, raggiungendo, così in tempo record, un chiassoso ed irruento orgasmo: nel momento fatidico, alzandomi in posizione eretta mi dilettai nello svuotarmi la vescica, deliziandomi in una abbondante pisciata , indirizzando il violento spruzzo sulle mattonelle del bagno . Ora non rimaneva altro che andarsene dormire e prepararmi sia fisicamente che psicologicamente per l’incontro dell’indomani, dato che il mio giovane spasimante ,doveva ancora riscuotere gli arretrati di una lunga astinenza. Indubbiamente spettava a me placare il suo desiderio di fica, concedendomi senza ritegno e con immenso piacere ad ogni suo desiderio. Mi svegliai di soprassalto alle quattro e non riuscendo a riprendere sonno optai per un sistema supercollaudato fin dalla prima adolescenza: con una mano mi feci entrare due dita dentro la fica e con l’altra dopo averla inzuppata di saliva mi dilettai a strofinare la piccola protuberanza clitoridea. Sempre più smaniosa raggiunsi il capolinea in battibaleno e finalmente riuscii ad addormentarmi serenamente. Mi levai verso le otto e mezzo e subito mi preparai per uscire e rincontrare il mio baldo ganimede. Uscita dal portone lo vidi poco distante che mi aspettava: decisamente ci aveva preso gusto, avevo fatto colpo. Felicissimo nel vedermi tempestivamente mi invitò al bar per fare colazione; seduti all’aperto al tavolino ci soffermammo a scrutare i passanti dando inizio a simpatici apprezzamenti su ognuno di loro. Finito il gioco senza tanti preamboli, decidemmo di farci una ricca e sana scopata; Unico busillis era dove andare, da lui o da me? Optammo per casa mia, dato il bel balcone panoramico, dal quale ci saremmo goduti i tetti di Roma tra una scopata è l’altra. Salendo i piani con l’ascensore, ci eravamo abbandonati ad una serie di innocue effusioni , che come un antipasto ,ci avevano stimolato i sensi. Varcammo l’uscio di casa alleggerendoci subito degli indumenti superflui. Tutti nudi dopo esserci affannosamente baciati sulla bocca e lungo il corpo, ci tuffammo sul divano, desiderosi di unirci in un amplesso fuori dal comune, ricco di desiderio e fantasia. Dato la posizione non delle più comode, optammo per fare una capatina in balcone ed approfittando dei comodi lettini in midollino con sopra soffici pouf in piume ci sdraiammo supini e guardandoci negli occhi uno di fronte all’altro ci unimmo sessualmente . A cavalcioni sopra di lui, ondeggiando i fianchi e roteando il bacino, lentamente avevo dato inizio ad una scopata paradisiaca sbalordendo il mio amante. Lui palpandomi i seni si godeva da sotto tutta la mia esuberanza trattenendosi nel venirmi troppo velocemente dentro. Fummo interrotti dallo squillo stridulo del campanello , alzandomi con solo un telo indosso andai ad aprire : altri non era che mia sorella Claudia , in piena crisi di nervi per via di un litigio con il compagno. Senza pensarci due volte la invitati ad unirsi a noi . Claudia presa alla sprovvista esitò per un momento, poi dopo aver dato un occhiata al giovane ed ai suoi attributi , ripensandoci , si strinse al giovane offrendogli tutte le sue forme e la sua fica grondante di piacere.
Come mia madre pure lei aveva una clitoride molto pronunciata , praticamente un cazzo in miniatura . Di fronte alla curiosa particolarità , il maschio rapito si diresse senza indugio tra le sue cosce, afferrando tra le labbra la pronunciata protuberanza clitoridea, sempre più evidente e tronfia di voluttà. Di fronte a cotanta bellezza non esitai a cercarmi uno spazio tra le cosce della mai adorata sorella. Faticando alla fine riuscii ad avere tra le mie labbra il piccolo e turgido clitoride. Un tantino a disagio per l’atto innaturale la sorellina cercò di sottrarsi dalle mie brame ma avvolta dalla ebbrezza carezzandomi il volto mi incoraggio continuare. Assaporavo la sua zuppa vagina deglutendone tutte le secrezioni. In tanti anni passati assieme dividendo la stessa camera e lo stesso bagno , non avevo mai avuto rapporti sessuali con lei , era la prima volta in assoluto e devo ammettere la cosa mi garbava notevolmente. Tra le sue cosce mi accanii con la lingua fino a portarla verso un rumoroso orgasmo. A quel punto cedetti la preda al maschio che infoiato più che mai la penetrò senza tanti convenevoli impalandola a mestiere. Da spettatrice mi riposavo osservando il fantastico amplesso che si consumava a poca distanza da me. Attesi pazientemente il mio turno e quando giunse accolsi il turgido cazzo nella mia fica. Continuammo fino a tarda notte scambiandoci e racimolando tutto lo sperma che il tizio nel corso della serata ci elargiva.
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